mercoledì 19 gennaio 2011

Involtini di radicchio trevigiano con speck e formaggi


Ciao Amicici :-) ..... siamo qua anche oggi per darvi una nuova ricetta da leccarsi i baffi e .... !!!!!
Ci stavamo chiedendo qual'è ingrediente del momento, e come non pensare ad uno dei nostri migliori prodotti locali !!!! .... ovvero IL RADICCHIO TARDIVO DI TREVISO.

LO SAPEVATE ??? ....

Una leggenda dice che fu proprio un uccellino a portare i semi nel paese di Dosson (TV) e che i frati successivamente se ne occuparono. La storia più credibile di cui se ne ha fonte scritta narra che alla fine del 1860 il sig. Francesco Van De Borre ne divulga la presenza e introduce la sbiancatura, metodo già usato nei paesi del nord.
Nei campi passa inosservato poichè non è così bello come lo troviamo al mercato, infatti viene raccolto, ripulito dalle foglie che lo ricoprono e ne viene mondata la radice, dopo essere rimasto a riposo su vasche con acqua di sorgiva del fiume Sile, finchè matura al punto giusto.

ORA LA NOSTRA PRELIBATA RICETTA :-) ..... sentirete che delizia :-)

Ingredienti (per 4 persone)
1 Kg di radicchio rosso tardivo di Treviso
200 gr di speck tagliato a fettine sottili
(variante 200 gr di pancetta affumicata tagliata sottile)
200 gr di asiago dolce
100 gr di formaggio brie
50 gr di formaggio grana
sale e pepe quanto basta
olio quanto basta
1 bicchiere di vino bianco secco

Procedimento:
Eliminare la radice dal radicchio, tagliarlo in quattro parti. Preparare il formaggio asiago a striscioline (tener conto quante porzioni di radicchio sono state preparate).
Prendere una tesglia da forno, cospargerla di olio, sale e pepe quanto basta.
Creare gli involtini prendendo i pezzi di radicchio, appoggiarvi un pezzetto di asiago e avvolgere con le fette di speck.
Sistemare gli involtini sulla teglia, salare e pepare, cospargerli con un bicchiere di vino bianco. Fare a pezzettini il brie e disporlo qua e la, infine cospargere di formaggio grana e infornare a 180° per 15 minuti (finchè il formaggio si fonde).

Buoni da consumare come antipasto, come contorno o secondo vero e proprio.
Fateci sapere cosa ne pensate, aspettiamo le vostre ricette e consigli.

Bon Apetitttttttttttt !!!!!

Ricetta by Ale e Sergio

domenica 26 dicembre 2010

Trippe in tecia

Le “Trippe in tecia” sono uno dei piatti per eccellenza della tradizione veneta. E’ una ricetta antichissima che si ritrova presso i Greci. Sono buonissime da consumare cosparse di grana e accompagnate da crostoni di pane abbrustolito. Se ne facevano sempre in abbondanza in quanto venivano utilizzate per varie pietanze durante la giornata. Una volta fatte “in tecia” un po’ si tenevano da parte per aggiungerle alla “pasta e fasoi (fagioli)”, allungate con del brodo si potevano consumare come un’ottima zuppa (zuppa che faceva da spuntino di metà mattina, soprattutto durante le fiere invernali), oppure utilizzate per fare un’altrettanto ottimo risotto con le trippe.
Ingredienti
2 Kg di di trippe
500 gr. di pomodori
1 pezzetto di lardo
3 cipolle
2 coste di sedano
3 carote
Prezzemolo, aglio
Cannella in canna, salvia e rosmarino (in un sacchettino di garza)
Chiodi di garofano
Sale, pepe
Brodo
Olio d’oliva
Preparazione:
tritare assieme lardo, cipolle, carote sedano, prezzemolo e aglio, salare pepare e soffriggere su poco olio d’oliva su una teglia capiente a bordi alti (meglio se di coccio, più adatto a cottura lenta, in dialetto diciamo “asar pipare a pignata” ). Aggiungere poi le trippe tagliate a listarelle e il pomodoro. Cucinare a fuoco lento aggiungendo il brodo poco alla volta e una garza con gli aromi (cannella in canna, salvia e rosmarino) da togliere a ¾ di cottura. Cucinare per un paio d’ore se le trippe erano precotte a vapore, per tre ore (tre ore e mezza) se le trippe erano fresche.

venerdì 24 dicembre 2010

PINZA VENETA

INGREDIENTI (per 4 persone)
100 gr di farina bianca
100 gr di farina gialla di mais
60 gr di burro
2 uova
60 gr di zucchero
120 gr di mele
60 gr di fichi secchi
40 ge di uvetta
40 gr di cedrini
20 gr di noci
Pangrattato
Semi di finocchio
Grappa lievito
Sale
PROCEDIMENTO
In un paiolo di rame fate bollire 800 ml di acqua salata, quando avrà raggiunto il bollore, versateci a pioggia le due farine.
Fate cuocere per 30 minuti.
Mescolate di frequente in modo che la polente non si attacchi.
Intanto tagliate la frutta secca e quella fresca a piccoli pezzi e mettete il tutto in una terrina, aggiungendo anche la grappa.
Intanto la polenta sarà ormai pronta, toglietela dal fuoco, lasciatela raffreddare per 5 minuti e poi aggiungetevi lo zucchero, le uova intere, il burro e la frutta aromatizzata con la grappa.
Mescolate a lungo in modo che gli ingredienti si amalgamano bene e il composto si solidifichi.
Prendete una tortiera, ungetela bene con il burro, spolveratela con il pangrattato, aggiungete i semi di finocchio e 1 cucchiaio di lievito e versateci la polenta con la frutta.
Infornate a 180° per almeno 40 minuti.
Servite tiepida o fredda secondo i vostri gusti, tagliata a quadrati.

Auguri di Buone Feste a tutti :-)


A Tutti un sacco pieno di auguri di Buone Feste :-)

SARDE IN SAOR

La prima ricetta che pubblichiamo è uno dei miei piatti preferiti, le Sarde in Saor. Uno dei piatti della cucina veneta fra i più saporiti. Risale ai tempi in cui non esistevano ancora i frigoriferi e bisognava mascherare con altri sapori quello del pesce. La sarda è un pesce povero, ma con questa preparazione assume un gusto eccellente. Saor vuol dire sapore in dialetto veneto, prevede l'utilizzo di aceto , uvetta pinoli e cipolla. E' ottimo come antipasto, accompagnato con polenta grigliata è ottimo anche come secondo piatto.
Ingredienti (dosi per 4 persone)
600 gr. di sarde
600 gr. di cipolle bianche
2.5 dl di aceto di vino bianco
100 gr.di pinoli
100 gr. di uvetta sultanina
Olio di semi per friggere
Farina bianca
Un pizzico di sale
Preparazione
Pulire le sarde, svuotandole, eliminando la testa e le squame (per le sarde basta un coltellino), lavarle e asciugarle per bene.
Pulire le cipolle, affettarle e farle cuocere a fuoco basso con un po’ d’olio.
Quando saranno colorate, versarvi l’aceto, salare e fare cuocere finché l’aceto è tutto assorbito. Spegnere il fuoco e mettere da parte.
Infarinare le sarde e friggerle poche alla volta in abbondante olio ben caldo. Scolarle sopra della carta da cucina per eliminare l’eccesso di olio e salarle.
Fare ammollare in acqua calda l’uvetta.
Disporre uno strato di sarde in una terrina, o in un recipiente con coperchio, spargervi sopra un po’ delle cipolle, uvetta e pinoli. Continuare con gli strati fino a finire gli ingredienti. L’ultimo strato deve essere di cipolle per coprire tutto.
Fare riposare in frigorifero per almeno 24 ore prima di consumare, anche come secondo piatto con della polenta grigliata.