Le “Trippe in tecia” sono uno dei piatti per eccellenza della tradizione veneta. E’ una ricetta antichissima che si ritrova presso i Greci. Sono buonissime da consumare cosparse di grana e accompagnate da crostoni di pane abbrustolito. Se ne facevano sempre in abbondanza in quanto venivano utilizzate per varie pietanze durante la giornata. Una volta fatte “in tecia” un po’ si tenevano da parte per aggiungerle alla “pasta e fasoi (fagioli)”, allungate con del brodo si potevano consumare come un’ottima zuppa (zuppa che faceva da spuntino di metà mattina, soprattutto durante le fiere invernali), oppure utilizzate per fare un’altrettanto ottimo risotto con le trippe.
Ingredienti
2 Kg di di trippe
500 gr. di pomodori
1 pezzetto di lardo
3 cipolle
2 coste di sedano
3 carote
Prezzemolo, aglio
Cannella in canna, salvia e rosmarino (in un sacchettino di garza)
Chiodi di garofano
Sale, pepe
Brodo
Olio d’oliva
Preparazione:
tritare assieme lardo, cipolle, carote sedano, prezzemolo e aglio, salare pepare e soffriggere su poco olio d’oliva su una teglia capiente a bordi alti (meglio se di coccio, più adatto a cottura lenta, in dialetto diciamo “asar pipare a pignata” ). Aggiungere poi le trippe tagliate a listarelle e il pomodoro. Cucinare a fuoco lento aggiungendo il brodo poco alla volta e una garza con gli aromi (cannella in canna, salvia e rosmarino) da togliere a ¾ di cottura. Cucinare per un paio d’ore se le trippe erano precotte a vapore, per tre ore (tre ore e mezza) se le trippe erano fresche.

